Mollo tutto vado a vivere in Montagna!

Oggi vi raccontiamo la storia di due nostri carissimi clienti che abbiamo avuto il piacere di conoscere e seguire in questi anni. Dodici anni fa è iniziata una piccola avventura. V. e A. due milanesi sui quaranta con la passione per la montagna, si sono inoltrati fino nelle nostre valli, ricercando una combinazione di natura e isolamento. Ci siamo conosciuti grazie a un nostro annuncio, per una piccola baita immersa nel bosco tanto da esserne nascosta, in una borgata disabitata da anni e quasi irraggiungibile. Racconto volentieri questa storia di passione e determinazione che li ha portati alla conquista di un territorio a loro sconosciuto, spinti da una precisa visione tra eco-sostenibilità e auto-sufficienza. Le foto raccontano una dimensione armonica e integrata, che per loro ha significato soprattutto un incredibile percorso, una vera esperienza. Per noi è una riconferma del nostro impegno su queste tipologie di abitazioni molto difficili da trattare. È stato importante averli guidati e stimolati a credere che il loro sogno potesse essere realizzato! Il nostro racconto continua...

FERRAGOSTO IN VAL PELLICE

Perché fare una vacanza in Val Pellice in Piemonte? Perché la notevole bellezza del paesaggio della Val Pellice, che caratterizza le borgate, le montagne, costituisce un forte elemento di attrazione per il turismo attento all’ambiente e alla natura. Escursioni nell’alta valle vi permetteranno di raggiungere la Valle Po e il Monviso attraverso la rete dei sentieri GTA (Grande Traversata delle Alpi). Perché in Val Pellice vi attende la storia secolare del popolo valdese , di cui si conserva la memoria nei numerosi templi, luoghi storici, realtà culturali e opere sociali. È possibile riviverne i momenti storici importanti ripercorrendo molti luoghi simbolo delle persecuzioni subite e della resistenza messa in atto: il vallone degli Invincibili, a Villar Pellice, ultimo rifugio di un gruppo di valdesi di fronte agli attacchi delle truppe sabaude, o il percorso dei “banditi”  fino a raggiungere la “Gianavella”, Tribulet e la Bera, con le antiche case nascoste tra torrenti e ripidi pendii. Vi attendono altre proposte come il percorso culturale della Val d’Angrogna. Oltre la storia valdese, numerosi altri percorsi segnalati caratterizzano altre possibili letture del territorio: è il caso del sentiero partigiano dell’Ecomuseo della Resistenza e, per gli amanti degli animali, il sentiero naturalistico La Ghiandaia, alla scoperta dell’avifauna tra Torre Pellice e Luserna San Giovanni, o del percorso irriguo Bealera Peyrotta, sulla collina tra Angrogna e Luserna San Giovanni. La Valle Pellice è stata anche importante centro manifatturiero tessile come testimonia l’odierno museo Feltrificio Crumiere a Villar Pellice. Perché in Val Pellice potete godere di un’ospitalità unica nella cornice suggestiva di boschi centenari di castagni, gustando gli ottimi piatti della tradizione locale nelle osterie e nei ristoranti della valle.

Come lasciare la casa quando si va in vacanza

Sogniamo per settimane l'inizio delle vacanze. Ma anche se siamo concentrati sui giorni di svago e di riposo, non dobbiamo dimenticare di preparare la casa per il ritorno. Dedicare un piccolo sforzo a questo compito può risparmiarci qualche delusione. Vediamo dunque insieme agli esperti di Habitissimo come lasciare la casa quando si va in vacanza. 1. Pulire tutta la casa Lasciare la casa in ordine e pulita prima di andare in vacanza farà risparmiare molto lavoro in seguito. Non bisogna dimenticare che una volta rientrati si dovrà sistemare tutto ciò che si è portato con sé, è meglio quindi non lasciare attività in sospeso che rischiano di accumularsi. L'ordine è essenziale. Prima di andare via di casa è poi importante pulire bene soprattutto il bagno e la cucina. In quest'ultimo ambiente bisogna prestare particolare attenzione al cibo. L'ideale è lasciare il frigorifero vuoto e chiudere qualsiasi contenitore con alimenti che non necessitano di refrigerazione. Se ci sono prodotti deperibili che non scadono, possono essere conservati in frigorifero. Infine, è importante non dimenticare pentole e padelle sporche in lavastoviglie, o i panni non lavati nel cesto della biancheria o i rifiuti nella pattumiera. 2. Chiudere i rubinetti e scollegare gli elettrodomestici Chiudere il rubinetto dell'acqua eviterà il possibile rischio che si allaghi casa. In caso di guasti o problemi, non solo si eviterà di sprecare litri d'acqua, ma si eviteranno anche gravi danni. Quando si torna, bisogna solo prendere una piccola precauzione: aprire il rubinetto poco alla volta per evitare la sovrappressione. Nel caso della corrente è consigliabile staccare la spina di apparecchiature e dispositivi che non necessitano di essere allacciati alla corrente: computer, televisori, piccoli elettrodomestici, ecc. Lasciarli in stand-by comporta un consumo energetico non necessario. Inoltre, in caso di sovraccarico della rete o di temporale, non vi è alcun rischio che possano danneggiarsi. 3. Prestare attenzione alle piante Sebbene le vacanze siano brevi, è importante assicurarsi che le nostre piante abbiano acqua a sufficienza. Nei giardini sarà sufficiente programmare l'irrigazione automatica. Se si tratta di piante da interno e da vaso, è conveniente posizionarle in un luogo luminoso e il più fresco possibile, oltre a utilizzare un sistema di irrigazione in modo che possano ricevere acqua durante il periodo di assenza. 4. Porte e finestre La sicurezza è importante affinché nulla disturbi la vacanza o per non essere sconvolti sulla via del ritorno. Le porte e le finestre devono essere perfettamente chiuse, l'allarme collegato e le tapparelle non completamente abbassate. Può essere di aiuto mettere un programmatore che faccia accendere e spegnere la luce durante la nostra assenza. Vale la pena dedicare un po' di tempo per lasciare la casa perfettamente preparata al rientro dalle vacanze. Così tornare alla routine sarà molto più sopportabile. FONTE: idealista.it/news 02/08/2022

Arredare casa stile minimal: colori, accessori, consigli

Arredare casa in stile minimal vuol dire eliminare tutto ciò che è superfluo e mantenere tutto ciò che è funzionale; vuol dire preferire arredi essenziali e colori neutri; vuol dire ordine e geometria; vuol dire perfino benessere interiore. Ma quali sono i colori minimal? E come avere una casa in stile minimal? Ecco alcuni consigli. Arredare casa stile minimal: i colori da usare Quali sono i colori minimal? Tutti quelli neutri, dal nero al bianco, passando per il beige, il tortora, il grigio e le sue varie nuances, anche se cominciano ad emergere case in stile minimal caratterizzate da colori pastello come il rosa tenue, il baby blu, il verde acqua e il giallo senape. Accessori per una casa stile minimal: meno è meglio Per la sua essenzialità, una casa in stile minimal è arredata con pochi accessori, come piccoli vasi di piante, cornici vuote, appendiabiti snelli, lampade sobrie in legno, tutto disposto in linea retta. Ma è sempre bene ricordare che in qualunque ambiente dell’appartamento “meno è meglio”. Come devono essere gli interni di una casa stile minimal Gli interni di una casa in stile minimal devono essere essenziali ma anche funzionali. Come questa cucina, ben progettata e capace di contenere e nascondere tutto ciò che è antiestetico e disordine (ma non superfluo!). Stile minimal chic: la casa lo chiede anche in bagno Non solo per la cucina, il salotto e la camera da letto, lo stile minimal chic è perfetto anche per il bagno, impreziosito non solo dai colori minimalisti e dalle linee pulite, ma anche dalla disposizione dei faretti, indispensabili per illuminare in modo efficiente e allo stesso tempo elegante. Stile minimal: l’ideale per case piccole Lo stile minimal è perfetto per case piccole proprio perché punta a eliminare il superfluo anziché a impreziosire con ornamenti e gingilli inutili. Inoltre, nelle nuances del bianco e del beige aiuta gli ambienti a sembrare più ampi e luminosi. Casa minimalista giapponese: punto di riferimento per arredare nel modo giusto Per arredare nel modo giusto ci si può ispirare a una casa minimalista giapponese, ovvero una casa allestita a partire dal pensiero orientale e più nello specifico dal feng shui e dal wabi sabi. Questo significa progettare gli interni sulla base di un’eleganza genuina e sull’essenzialità, cioè sulla liberazione da tutto ciò che è superfluo e materiale. Il minimalismo giapponese si fonda sul fluire delle energie positive, non rinuncia alla luce e non apprezza l’invadenza; per questo – oltre che da una gentile linearità di arredamento – è caratterizzato da open spaces suddivisi solo da porte scorrevoli in carta di riso, facilmente riproducibili nello stile occidentale moderno con delle ampie porte vetrate scorrevoli. I colori neutri e il legno dominano in tutti gli ambienti, per attrarre la fortuna e favorire il riposo (fisico o del pensiero), e sono a tratti interrotti dai colori verde, giallo e rosso dei (pochi) complementi d’arredo, a simboleggiare la crescita, il buon umore e l’apprendimento. 7 consigli per arredare casa in stile minimalista In sintesi, questi i 7 consigli per avere una casa in stile minimalista: Usare colori neutri ed elementi in legno e bambù Eliminare tutto ciò che è superfluo Abbellire con piante Usare e disporre in modo lineare accessori semplici e discreti Preferire porte e finestre scorrevoli Preferire il parquet oppure il gres porcellanato effetto legno per i pavimenti Preferire madie, basi e pensili da cucina con cassetti e ante coperte FONTE: idealista.it/news

La temperatura ideale a casa: regole e consigli

Mantenere a casa la temperatura ideale, sia in estate sia in inverno, è importante sia per la salute di chi vive l’ambiente domestico sia per la salvaguardia del Pianeta. In merito alla temperatura corretta da mantenere all’interno delle abitazioni si sono spesi i medici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS – che hanno stabilito dei livelli standard che possono subire un’oscillazione solo di un paio di gradi.  Cosa dice l’OMS in merito alla temperatura indoor L’OMS ha stabilito che la temperatura ideale da tenere all’interno di uno spazio abitabile è di 20 gradi centigradi, con una tolleranza non superiore ai 2 gradi: può oscillare, dunque, fra i 18 e i 22 gradi. In particolare, è possibile tener conto della tipologia dell’appartamento e delle camere di cui si compone: La cucina è la stanza più vissuta che è possibile mantenere a 18 gradi, perché si scalda facilmente, grazie all’ausilio dei piani di cottura e del forno. In camera da letto si consiglia di mantenere il termostato sui 16 gradi, perché durante la notte un eccessivo calore può disturbare il sonno. Si consiglia di raggiungere i 20-22 gradi di temperatura solo nelle camerette di bimbi piccoli. Le altre camere come sala e bagno possono avere il termostato puntato su 20 gradi. Il tasso di umidità L’OMS ha evidenziato anche che all’interno delle abitazioni è importante mantenere un adeguato tasso di umidità per garantire la salubrità dell’aria che si respira. Un grado di umidità adeguato secondo l’OMS deve essere di circa il 40%.  Se scende sotto questo valore, l’aria diventa troppo secca, causando fastidiose malattie respiratorie come raucedini, tosse, allergie. Se l’umidità supera il 60% c’è, invece, il rischio della formazione di muffe, dannose per la salute di adulti ma soprattutto bambini. Perché mantenere standard la temperatura indoor Mantenere la temperatura giusta a casa, ma anche negli ambienti di lavoro e in ogni spazio che si frequenta, è importante per i seguenti motivi: Per la propria salute: sbalzi eccessivi di temperatura possono essere dannosi per la salute perché riducono le difese immunitarie, esponendo adulti e bambini a maggiori infezioni, raffreddamenti o malattie respiratorie. Per il risparmio energetico: riuscire a mantenere una temperatura costante di 20 gradi, riducendo il lavoro di condizionatori e pompe di calore sia in inverno sia in estate, porterà beneficio sulla bolletta dell’energia e del gas. Basterà seguire alcuni semplici consigli per riuscire ad avere una casa sempre alla temperatura giusta, senza esagerare con gli impianti. Per la salvaguardia del pianeta. Il rispetto per l’ambiente inizia proprio dalle semplici abitudini domestiche. Utilizzare in maniera eccessiva impianti di riscaldamento o aria condizionata, produce una notevole quantità di Co2, non è una abitudine consapevole e rispettosa dell’ambiente. Mantenere la temperatura ideale in casa: come fare Ecco alcuni semplici consigli per avere sempre una temperatura gradevole a casa senza esagerare con i consumi di energia: mantenere una temperatura costante, evitando gli sbalzi; non coprire i termosifoni o altre fonti di calore o di raffrescamento con tende o altri oggetti; eseguire regolarmente la manutenzione della caldaia per sicurezza e per il risparmio in bolletta; quando si attiva un climatizzatore ricordarsi di chiudere bene le finestre per evitare un’inutile dispersione di calore o di fresco; sostituire gli infissi con serramenti isolanti (acquistabili con bonus edilizi); areare ogni giorno l’abitazione, sia in estate sia in inverno;  utilizzare il termostato correttamente; dividere la casa in zone e impostare la temperatura giusta per ogni ambiente. Non è necessario avere ambienti surriscaldati in inverno e freddi in estate, bastano questi pochi accorgimenti per mantenere la temperatura ideale per vivere bene e in salute. FONTE: immobiliare.it

Arredare terrazzi e giardini: i "must-have" della primavera 2022

La primavera è arrivata, le giornate si allungano e le temperature sono più piacevoli. È il momento perfetto per pensare a rinnovare terrazze, portici e giardini e iniziare a godere di quegli spazi esterni che ci danno tanta vitalità. Creare spazi confortevoli e piacevoli anche sui terrazzi più piccoli non è un'impresa impossibile: ecco i consigli di Habitissimo su quello che non deve mancare per arredare terrazzi e giardini nella primavera 2022 Mobili da giardino, come scegliere i migliori Come scegliere i migliori mobili da giardino? La cosa più importante è che siano comodi e funzionali, specialmente se disponiamo di spazi ridotti. Se invece abbiamo disponibilità di spazio, l'ideale sono i divani e, se possibile, una zona pranzo per sfruttarli al meglio.  Sui terrazzini le panche sono perfette perché sfruttano bene lo spazio. E per mangiare? Un tavolo e alcune sedie pieghevoli svolgeranno perfettamente la loro funzione. Per quanto riguarda i materiali, la scelta deve cadere su quelli naturali e sostenibili. Puoi scegliere tra legno, vimini, iuta, bambù o rattan, e molti altri. Ma scommetti sempre sulla qualità, dopotutto i mobili saranno all'aperto e devono resistere alle intemperie.  Anche il riciclo e il fai da te sono una tendenza da tempo, anche negli spazi esterni. E non stiamo parlando solo di mobili fatti di pallet o casse di legno; puoi arredare il tuo terrazzo con tanti altri elementi. Ad esempio, un vecchio pneumatico può diventare un pouf o un tavolo, basta mettere una base o un coperchio e dipingerlo. Cosa non può mancare in un terrazzo o giardino Gli accessori che non devono mancare nell'arredamento di un terrazzo o giardino sono quelli che segneranno lo stile di quello spazio esterno, quindi vanno scelti con la massima attenzione. Le fibre naturali sono perfette per accessori decorativi come cesti o lampade e, allo stesso tempo, molto pratiche.  Se vuoi una nota vivace, dipingili in un colore che ti piace. Per dare un tocco molto personale allo spazio esterno al di là delle mode o delle tendenze, inoltre, puoi utilizzare qualsiasi oggetto: un secchio di metallo o un annaffiatorio ad esempiò può diventare un vaso di fiori molto originale. Dove metterlo? Una vecchia scala di legno sarebbe perfetta come scaffale. Arredare il giardino con tessuti colorati Anche negli spazi esterni i mobili sono molto importanti. Se si opta per toni naturali, lascia che i tessuti aggiungano una nota di colore. Verde, blu o giallo non devono mancare mai. E, poiché in primavera può fare ancora un po' fresco, un tappeto in tessuto o fibre naturali è la soluzione migliore per dare un tocco di calore a quello spazio esterno. Senza dimenticare, ovviamente, un plaid o una coperta. Arredare il terrazzo con le piante Le piante sono ovviamente il must di ogni spazio esterno, tanto più in primavera, quando iniziano a fiorire. Puoi posizionarle praticamente ovunque: sul pavimento, su un tavolo, appese alle pareti o sulla ringhiera del terrazzo. Se hai spazio, un piccolo giardino verticale riempirà di gioia e colore quello spazio esterno. Puoi posizionare una griglia metallica sul muro e appendere vasi con piante diverse. Creare ombra nel giardino Soprattutto alla fine della primavera, il sole può diventare fastidioso. Pertanto, creare ombra non fa mai male. Puoi usare un semplice ombrellone, una tenda da sole o un pergolato, tutto dipenderà dallo spazio che dovrà essere protetto. Con questi elementi avrai uno spazio esterno perfettamente adatto per goderti lunghe sieste. Ma ricorda sempre che la cosa più importante è che sia comodo e abbia il tuo tocco personale. Fonte IdealistaNews - 29/04/2022

Immobiliare Economia Vivere casa Mutuo casa Superbonus 110% IMU Contratto d’affitto Isolamento termico della casa, una guida: come funziona e costi

Isolare casa significa risparmiare energia, garantire il comfort interno e, spesso, anche spendere meno sulle utenze. L’isolamento termico della casa ha vari vantaggi e, per gli interventi di questo tipo, sono previste numerose detrazioni. Vediamo quindi, in che cosa consiste e perché conviene farlo. A cosa serve l’isolamento termico Il primo vantaggio dell’isolamento termico è che permette di mitigare la temperatura interna della casa, in inverno e anche d’estate. Il secondo, importante, motivo per considerare la coibentazione della propria abitazione è il fattore risparmio energetico: isolando l’involucro di un edificio e installando serramenti e infissi efficienti, le dispersioni di calore verso l’esterno vengono abbattute; la quantità di energia necessaria a riscaldare l’interno dell’edificio, quindi, si riduce. L’isolamento termico, inoltre, è un’ottima soluzione per risolvere problematiche di umidità e condensa, causate dalla differenza di temperatura superficiale. Quali sono i lavori di isolamento termico Esistono diverse tecniche, vari materiali e numerose tipologie di pannelli isolanti, che si possono utilizzare come isolante termico: questi vanno scelti e valutati secondo le necessità di ogni casa, sulla base delle caratteristiche dell’edificio, della zona in cui esso si trova e del clima in essa, di eventuali vincoli tecnici/paesaggistici e, non ultimo, della disponibilità economica. Un altro tipo di isolamento termico è quello che riguarda non solo le facciate, ma anche il tetto. Vediamo, nello specifico come si isola termicamente la casa. Come isolare termicamente la casa La più diffusa soluzione di isolamento termico è probabilmente il cappotto, ossia l’applicazione dei pannelli isolanti esterni alla parete. Questa soluzione offre vari vantaggi, tra cui la riduzione dei ponti termici e la possibilità di evitare interventi negli ambienti interni. Il cappotto termico può essere realizzato sia in un edificio in costruzione, sia su una costruzione esistente: nel secondo caso, prima di procedere con la realizzazione, occorre verificare la fattibilità tecnica dell’intervento e anche che tutti i permessi siano in regola. Ad esempio, un edificio storico potrebbe essere vincolato: in questo caso, i lavori sulla sua facciata non sono possibili. Un sistema di isolamento esterno, alternativo al cappotto, è la posa di un intonaco termoisolante: va detto, però, che non garantisce le stesse prestazioni. L’isolamento termico interno delle pareti di casa Un’alternativa al cappotto è l’isolamento termico interno delle pareti di casa: questa scelta viene fatta quando non è possibile intervenire sulla facciata, per motivi tecnici o se l’edificio è vincolato. Ovviamente, questa soluzione non sempre fattibile: prevede infatti una ristrutturazione importante della casa che non è sempre possibile se si interviene su un edificio esistente. Con l’isolamento termico interno delle pareti di casa vengono migliorate le prestazioni energetiche dell’involucro, soprattutto se viene scelto un materiale che assicura buone prestazioni, con uno spessore ridotto, in modo da non impattare sui volumi interni. L’isolamento termico può anche essere posto anche in uno strato intermedio della muratura, tra due strati strutturali: in questo caso si previene la formazione di condensa superficiale. Materiali isolanti termici casa: quelli sostenibili Uno dei principali fattori per la scelta del materiale isolante è il suo spessore: maggior spessore, significa maggior isolamento termico. Importante è anche il valore di conducibilità termica λ del materiale: più è basso, più è isolante il prodotto scelto. Da valutare anche lo sfasamento termico e il potere traspirante del materiale isolante, così da ridurre il rischio di condensa. Esistono vari materiali sostenibili adatti alla coibentazione della casa: per calcolare la sostenibilità di un materiale va considerata l’analisi dell’intero ciclo di vita del prodotto, considerando anche aspetti come l’imballaggio, la sua provenienza e l’impatto del trasporti. Ma anche valutare le etichette di sostenibilità o le certificazioni, come il marchio Ecolabel o i certificati biologici o forestali (FSC). Per citare alcuni di questi materiali, ci sono gli isolanti sintetici (poliuretano o polistirolo), minerali (ottime proprietà di resistenza all’acqua e al fuoco, come la lana di roccia), vegetali (sughero, fibra di legno, fibra di cellulosa, canapa). Nei progetti di bioedilizia si preferiscono gli isolanti organici vegetali: il loro costo è maggiore ma l’impatto ambientale molto basso. Fonte Immobiliare-News 01/04/2022

Perché conviene comprare casa fin da giovani

L’acquisto di una casa fin da giovani è considerato un investimento duraturo e conveniente per gran parte degli italiani. Lo dice un’indagine di Sara Assicurazioni che mostra come, per molti, essere proprietari di casa sia un obbiettivo primario nella vita. Acquisto batte affitto: ecco perchè L’immobiliare si conferma un settore di investimento centrale per gli italiani. E se da un lato la proprietà batte l’affitto 86% a 14% nel mindset generale, dall’altro per oltre un connazionale su tre (35%) è importante che anche i giovani che lasciano l’abitazione di famiglia per rendersi autonomi provino a investire, fin da subito, nell’acquisto della casa, considerandolo il loro obiettivo prioritario. Secondo l’Osservatorio Sara Assicurazioni, la rinnovata centralità della casa, con la diffusa presenza dell’home working, si sta sempre più affermando anche nell’orizzonte delle nuove generazioni. Numeri alla mano, il 50% degli italiani – giovani e meno - sentirebbe più sua l’abitazione con l’acquisto, trattandosi anche di un investimento duraturo (49%). Questa potrebbe un giorno essere rivenduta (21%) e, sul lungo periodo, diventare magari un lascito per i figli (35%). La minoranza di coloro che, invece, guarda all’affitto, dichiara di prediligere questa formula soprattutto perché implica un minor carico di responsabilità (46%), ad esempio in caso di guasti e spese per imprevisti. Insieme a questo, conta il fatto che non occorra un capitale iniziale elevato (30%). Comprare casa come investimento Secondo l’indagine la casa non viene considerata solo come un acquisto, ma anche come un bene da curare e su cui investire ulteriormente, nonostante qualche preoccupazione legata ai mutui (41%) e all’indebitamento sul lungo periodo e ai prezzi del mattone (25%). La proprietà va poi curata attraverso una manutenzione costante (65%), investimenti in sicurezza (25%) ma anche una polizza assicurativa (32%). In questo caso, le due garanzie cui si pensa di più, nell’ottica di proteggere il proprio bene, sono le coperture per danni e incidenti domestici (50%) e quelle contro furto e rapina (42%). Considerati gli effetti di eventi naturali e cambiamenti climatici, c’è anche un 31% che dichiara che si sentirebbe più sicuro con delle tutele contro fenomeni come alluvioni e terremoti. FONTE: IDEALISTA.IT NEWS

LE VERANDE IN CONDOMINIO: REGOLE, PERMESSI DI COSTRUIRE E SCIA

La definizione di veranda è strettamente connessa a quelle di balcone e terrazza. Il balcone consiste in una sporgenza della facciata dell’edificio munita di ringhiera o parapetto (balconi “aggettanti”). Si differenzia dalla terrazza in quanto, mentre il primo costituisce un elemento aggiunto al corpo principale dell’edificio, consistendo, quindi, in una sporgenza, la terrazza è inclusa nel fabbricato. Vengono definiti, invece, “a castello” i balconi incassati nel perimetro dei muri portanti dell’edificio: in questo caso la struttura portante del piano del balcone a castello è parte integrante di quella dell’edificio. Permesso di costruire o SCIA? Le verande non rientrano nell’elenco delle opere consentite in regime di edilizia libera dal DPR 380/2001, perché ritenute un ampliamento della volumetria dell’unità abitativa di pertinenza. Dal punto di vista urbanistico, infatti, la trasformazione del balcone in veranda è considerata un’opera capace di influire sulla cubatura e sulla superficie utile e, quindi, idonea a incidere sui parametri edilizi. La realizzazione di una veranda comporta la realizzazione di un nuovo volume determinando un aumento della superficie utile, una modifica della sagoma del fabbricato ed un cambio di destinazione. La struttura è realizzabile pertanto solo previo rilascio del permesso di costruire o, comunque, con un titolo abilitativo edilizio. Essa infatti comporta un complessivo aumento dello spazio fruibile, un vero e proprio vano aggiuntivo, spesso dotato di tutti i confort e comportante, in molti casi, una modifica dell’identità strutturale e funzionale dell’edificio condominiale o un rilevante mutamento dell’assetto edilizio ed urbanistico del territorio. Tuttavia, la giurisprudenza non è sempre concorde nell’inquadramento delle verande all’interno di un’unica categoria. Ristrutturazione edilizia o nuova costruzione ? La realizzazione della veranda a volte viene considerata quale “intervento di ristrutturazione edilizia” (TAR Molise, 01/06/2011, n. 310), altre volte una “nuova costruzione” ex art. 3, comma 1, lett. e), del D.P.R. n. 380/2001 (Cass. pen. 20/07/2011, n. 28927). Si tratta di capire se è necessario il permesso di costruire o la semplice segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). Cosa dicono i giudici In termini generali, l’orientamento prevalente tende a individuare il permesso di costruire come “regola generale”, mentre alcuni casi specifici è ritenuta sufficiente la SCIA. Tale affermazione trova conferma nell’interpretazione fornita dalla giurisprudenza in riferimento alla disciplina contenuta nel D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (T.U. Edilizia) e nella L. 28 febbraio 1985, n. 47 (Norme in materia di controllo dell’attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie). Secondo il Consiglio di Stato, determinando la realizzazione di una veranda l’aumento della superficie utile di un appartamento e la modifica della sagoma dell’edificio, ne discende che proprio questo intervento richieda il previo rilascio della concessione di costruzione (oggi permesso di costruire) (Cons. Stato 08/04/1999 n. 394). Tale impostazione è stata confermata dalla Corte di Cassazione, secondo la quale i lavori di chiusura di un balcone necessitano di un permesso di costruire e non possono essere considerati interventi di manutenzione straordinaria: «la trasformazione di un balcone o di un terrazzino circondato da muri perimetrali in veranda, o di un terrapieno et similia mediante chiusura a mezzo di installazione di pannelli di vetro su intelaiatura metallica o altri elementi costruttivi, non costituisce intervento di manutenzione straordinaria, di restauro o pertinenziale, ma è opera già soggetta a concessione edilizia e attualmente a permesso di costruire” (Cass. civ. 11/05/2011, n. 18507). Fonte: ImmobiliareNews

Come trasformare un piccolo balcone in un delizioso angolo della casa

Avere uno spazio in casa dove potersi rilassare all'aperto o prendere il sole nelle giornate limpide è sempre apprezzato, ma per chi vive in città questo privilegio non è garantito. Se si è fortunati spesso si ha a disposizione solo un terrazzino. Vediamo dunque come trasformare un piccolo balcone in un delizioso angolo della casa. Creare una zona lettura I tipici balconi allungati degli appartamenti limitano notevolmente le possibilità distributive, ma un trucco molto utile è quello di posizionare un divanetto su uno dei lati. In questo modo si ottiene una zona lettura e posizionando un tavolo e uno sgabello, o dei cuscini da terra, si può creare una zona perfetta per prendere un caffè o incontrare gli amici. Se non si trova il divano con le misure giuste, si può realizzare una struttura con dei pallet e poi appoggiarvi sopra dei grandi cuscini per ottenere lo stesso effetto. Creare una zona caffè Un'altra idea è quella di posizionare un tavolino e un paio di sedie. Se lo spazio è ristretto o se si preferiscono mobili che si possono rimuovere facilmente, un paio di sedie pieghevoli e un tavolino sono la soluzione perfetta. Se si vuole aggiungere profondità all'arredamento del balcone, si può aggiungere un tappeto da esterno. Non occupa spazio e si può facilmente abbinare al resto dell'arredamento. Aggiungi un tocco di verde Le piante sono l'idelae per balconi e terrazze. Riempiono lo spazio di vita e colore e si abbinano a qualsiasi tipo di arredamento. Se c'è poco spazio sul pavimento, si possono utilizzare le pareti per posizionare vasi e fioriere. Con una mensola o pochi ganci si possono mettere i fiori che si desiderano senza intralciare. Questo trucco può far risparmiare molti problemi quando si ha un balcone allungato con poche possibilità di distribuzione. Creare spazi multifunzionali I tavoli allungabili possono essere facilmente agganciati alla ringhiera, in questo modo si possono aprire quando si vuole ad esempio bere un drink in terrazza o lavorare al computer e richiuderli quando non servono più. In questo modo si guadagnano spazio e praticità, senza dubbio un'idea perfetta quando si ha un piccolo balcone. Per aggiungere personalità e calore alla decorazione, si possono usare oggetti come candele e coperte che danno un tocco speciale. Giocare con diversi colori e trame sui cuscini aiuta sempre e nessuno di questi articoli comporta una grande spesa.

Perché conviene riscaldare casa con una stufa a pellet se vuoi risparmiare

Per risparmiare sui riscaldamenti, anche senza utilizzare i termosifoni, ci sono diversi modi. Oggi scopriamo tutti i vantaggi di riscaldare casa con una stufa a pellet. Ecco tutto quello che c’è da sapere. Tra i principali vantaggi di scegliere una stufa a pellet per riscaldare casa c’è quello del risparmio economico, visto che garantisce bassi consumi e il prezzo della materia prima è decisamente contenuto. Ma vediamo anche come funziona e cosa bisogna fare per ottimizzarne l’efficienza. Installare una stufa a pellet Innanzitutto, è bene specificare, che per installare una stufa a pellet bisogna rivolgersi a dei tecnici esperti, visto che sarà necessario realizzare la canna fumaria e il condotto di areazione (in commercio si trovano anche modelli senza canna fumaria, ma necessitano comunque di un tubo di scarico per espellere i fumi che vengono generati). Proprio per questo è molto importante stabilire con cura dove collocare la stufa a pellet in casa, visto che si dovrà bucare la parete per la presa d’aria (poi bisognerà chiudere il bocchettone della presa d’aria esterno, per impedire che possano entrare foglie, insetti o altri corpi estranei). Inoltre, è sempre bene tenere conto del fatto che una stufa a pellet è in grado di generare una grande quantità di calore, quindi per sfruttarla al meglio andrebbe posizionata in un ambiente grande, come un soggiorno, e lontana da oggetti o superfici infiammabili. Per scegliere il modello della stufa a pellet che fa al caso nostro, bisogna calcolare la potenza necessaria, espressa in kilowatt, per riscaldare l’ambiente a disposizione. Per farlo, si moltiplica la superficie per l’altezza, in modo da ottenere il volume complessivo dei metri cubi che devono essere riscaldati, e moltiplicare di nuovo il risultato ottenuto per un coefficiente termico. Questo coefficiente varia a seconda alla collocazione geografica dell’edificio e alle sue condizioni termiche, tuttavia oscilla tra i 30 e i 40 kcal per metro quadro. In particolare, nel caso di un appartamento ben isolato ci si orienta su un coefficiente di 30, mentre per una casa poco coibentata meglio salire fino a 40. I costi di una stufa a pellet Orientativamente, una stufa a pellet di qualità media richiede un investimento di più o meno 2mila euro, compresi i costi di installazione, una soluzione quindi tutto sommato conveniente, considerando anche le agevolazioni fiscali, come quelle relative alle ristrutturazioni edilizie che prevedono il rimborso 10 rate annuali nella dichiarazione dei redditi. I guadagni maggiori, poi, si ricavano dai consumi. In media, il costo del riscaldamento per un ambiente di circa 60 metri quadri con una stufa a pellet si aggira attorno ai 900 euro annui. Con il metano si spendono circa 1.100 euro, 1.600 con il gasolio e 2.200 con il gpl (ipotizzando di tenere il riscaldamento acceso per 12 ore al giorno per 180 giorni, con un consumo complessivo di 15mila kilowatt). Fonte IdealistaNews 01/02/2022

URBAN SEQUOIA, IL GRATTACIELO CHE ASSORBIRÀ LA CO2

URBAN SEQUOIA, IL GRATTACIELO CHE ASSORBIRÀ LA CO2 Gli edifici sono responsabili di quasi il 40% delle emissioni di CO2 in atmosfera. E se gli edifici potessero agire come alberi, catturando C02 e purificando l'aria? Ispirandosi agli ecosistemi naturali, lo studio di architettura SOM ha ideato un prototipo edilizio che assorbe gli elementi inquinanti: Urban Sequoia. La proposta di SOM, presentata al COP 26, si basa sul potere di trasformare gli edifici in soluzioni, ripensando la loro progettazione e costruzione. Secondo Chris Cooper, partner di SOM, "con Urban Sequoia, e in definitiva con intere 'foreste' di Sequoias, vogliamo che gli edifici e le nostre città facciano parte della soluzione progettandoli per catturare l'anidride carbonica, cambiando il corso del cambiamento climatico". SOM ha sviluppato questa idea in modo che possa essere applicata e adattata alle esigenze di qualsiasi città del mondo. In questo senso, Urban Sequoia comprende diverse linee di design sostenibile, integrando materiali sani e le ultime innovazioni e tecnologie sul fronte della cattura di CO2. Le sue caratteristiche possono essere replicate in qualsiasi tipo di edificio. Per le città, il progetto del prototipo SOM è un grattacielo in grado di catturare fino a 1.000 tonnellate di CO2 all'anno, che equivale a 48.500 alberi. Il design incorpora materiali naturali come canapa, legno e biocemento, riducendo l'impronta di carbonio dell'edificio del 50% rispetto al cemento e all'acciaio. Dopo 60 anni dalla sua costruzione, Urban Sequoia assorbirebbe fino al 400% in più di CO2 di quanta ne avrebbe potuta emettere durante la costruzione. Con l'integrazione di biomassa e alghe, le facciate potrebbero trasformare l'edificio in una fonte di biocarburante in grado di alimentare sistemi di riscaldamento e automobili. Se tutte le città del mondo costruissero grattacieli Urban Sequoia, l'ambiente urbano potrebbe eliminare dall'atmosfera fino a 1.000 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, affermano da SOM. IdealistaNews – 17/01/2022